La chiusura graduale e la previsione di una maggiore durata dell’inaccessibilità al pubblico di teatri musei, cinema, parchi archeologici, sale da concerto e auditorium, biblioteche e librerie prevista dalle misure di contenimento della pandemia del Covid-19, sta mettendo in questi giorni a dura prova il settore culturale a livello globale.

Come è giusto e naturale che sia, l’attenzione di governi e cittadini è rivolta in questo momento, in massima parte, alle istituzioni che stanno gestendo in prima linea l’emergenza sanitaria e stanno lottando con il nemico invisibile per salvare il maggior numero di persone.

Pur tuttavia tante organizzazioni del settore culturale stanno cercando in ogni modo di tenere vivo il legame con i cittadini.

Di giorno in giorno si moltiplicano le iniziative per continuare a dialogare con i propri pubblici, utilizzando web e social network per tenere viva la comunicazione e garantire – anche se da remoto – la fruizione di collezioni e la partecipazione virtuale a iniziative culturali che possono essere di conforto nei lunghi giorni di attesa che il lockdown ci impone.

Una grande sfida per il Settore Culturale che si trova oggi più che mai a dover dimostrare quanto attività e progetti culturali possano rispondere ai bisogni espressi dalle comunità e quale possa essere l’impatto positivo creato.

Di fronte alla richiesta di misure straordinarie di sostegno economico e finanziario ai professionisti del settore, tra le categorie di lavoratori più colpite dal Coronavirus, molti Governi di vari Paesi hanno varato i primi interventi.

L’Italia è partita per prima con il Decreto Cura Italia del 17 marzo scorso che contiene anche provvedimenti per la cultura e il turismo, definito dal Ministro Franceschini “uno dei principali motori del Paese”. Numerose le misure messe in campo dal Governo per sostenere in questa prima fase l’industria culturale, creativa e il turismo: dalle indennità ai lavoratori dei diversi comparti, al fondo di emergenza per lo spettacolo, il cinema e l’audiovisivo, fino al sostegno per alberghi e imprese turistiche. Estesi anche ai biglietti per spettacoli, cinema, teatri, musei e altri luoghi della cultura i rimborsi con voucher già previsti per viaggi e pacchetti turistici annullati a seguito dell’emergenza Covid-19. A queste si aggiunge anche un fondo di emergenza pari a 130 milioni di euro per il cinema e lo spettacolo dal vivo e una campagna di comunicazione ideata per rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo.

Uno dopo l’altro, si muovono anche i governi degli altri paesi colpiti, dopo l’Italia, dal contagio: nel Regno Unito l’Arts Council England ha costituito un fondo di emergenza di 160 milioni di sterline a favore di musei, artisti e gallerie. Di questi, 20 milioni saranno destinati a garantire i mezzi di sussistenza dei singoli artisti e dei freelancer particolarmente colpiti dal parziale blocco del paese; 90 milioni di sterline andranno alle oltre 800 organizzazioni che fanno parte del programma di sostegno nazionale, mentre altri 50 milioni di sterline sono stati messi a disposizione delle organizzazioni che non ricevono regolarmente finanziamenti dall’ente.

Anche in Germania il Governo federale tedesco è intervenuto con un pacchetto di aiuti per i settori creativi e culturali del Paese: provvedimenti fiscali e di tutela si affiancheranno a 50 miliardi di euro destinati – sotto forma di sovvenzioni destinate a coprire le spese generali (come l’affitto di locali e studi d’artista) – alle persone e alle organizzazioni che si occupano di arte, ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese. I finanziamenti sosterranno inoltre le imprese del settore dei media, giornali inclusi.

In Francia il Ministero dei Beni Culturali ha annunciato “aiuti d’emergenza” per 22 milioni di euro da destinare ai vari settori culturali: 10 andranno alla musica, 5 allo spettacolo, 5 ai libri e 2 alle arti visive.

Anche negli Usa alcune grandi organizzazioni hanno chiesto al Congresso di stanziare finanziamenti per sostenere artisti, dealer e altri attori del sistema dell’arte e della cultura: il 27 marzo scorso il Congresso americano ha approvato una proposta di legge che prevede un importante sostegno all’economia da 2.000 miliardi di dollari. Coinvolti il National Endowment for the Arts (NEA) e il National Endowment for the Humanities (NEH) che metteranno a disposizione 75 milioni di dollari a questi andranno a sommarsi i 50 milioni di dollari per l’ Institute of Museum and Library Services e i 25 milioni di dollari per il John F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington DC.

Un’attenzione che riteniamo positiva nei confronti del Settore Culturale che deve dimostrare in questo momento di poter fare la differenza; per citare le parole del ministro alla Cultura tedesco Monika Grütters:

“(…)in questa situazione, inimmaginabile fino a poco tempo fa, la società democratica ha bisogno del suo panorama culturale diversificato. Il coraggio dei creativi potrà aiutarci a superare la crisi. Dovremo cogliere tutte le opportunità per costruire un buon futuro. Per questo gli artisti non solo sono indispensabili, ma sono assolutamente vitali”.

 

Marianna Martinoni