Ovvero: come trasformare un incentivo fiscale in una leva potente per coinvolgere in modo efficace i propri donatori

I dati parlano chiaro: 2.100 enti beneficiari registrati sul portale, 4.500 interventi caricati, ma soprattutto oltre 600 milioni donati dal 2014 da oltre 24.540 mecenati (Fonte Ales: novembre 2021).

Lo strumento dell’Art Bonus sta davvero aiutando le organizzazioni culturali a coinvolgere i propri donatori con maggiore efficacia: poter offrire l’importante credito di imposta collegato ad Art Bonus – pari al 65% dell’importo donato nei tre anni successivi all’erogazione – ha portato molte organizzazioni culturali a sollecitare donazioni in modo più o meno strutturato.

Attorno a questo importantissimo incentivo fiscale alcune organizzazioni culturali hanno saputo costruire vere e proprie “campagne” rivolte ai donatori, siano essi privati cittadini, aziende e fondazioni, creando un vero e proprio percorso di coinvolgimento e sollecitazione al dono.

È importante tuttavia ricordare che l’incentivo fiscale da solo non basta: affinché davvero arrivi a fare una donazione, il donatore va sollecitato nel modo e nei tempi più appropriati, va coinvolto sul progetto che lo può interessare maggiormente, va facilitato al massimo nel suo percorso di donazione. Una volta che ha sostenuto la nostra organizzazione, il donatore va inoltre ringraziato, tenuto informato sull’andamento del progetto che ha supportato, invitato in caso di eventi. La relazione con il nostro pubblico di sostenitori non si ferma quindi con la prima donazione, ma anzi da quel momento in avanti spetta all’organizzazione culturale il compito di alimentare la relazione di fiducia che si è creata in modo da avviare un autentico percorso di cura.

Ecco perché dopo aver verificato l’effettiva possibilità di rientrare tra gli enti beneficiari di ArtBonus, è fondamentale costruire un struttura a step che ci consenta non solo di acquisire nuovi donatori, ma anche di mantenere con loro la relazione creatasi nel modo più efficace.

Come Terzofilo in questi ultimi anni abbiamo accompagnato più di una organizzazione culturale nella costruzione di una vera e propria campagna Art Bonus, che trova sicuramente il suo picco nei mesi finali dell’anno, quelli in cui i donatori – siano essi persone fisiche, aziende e fondazioni –sono maggiormente attenti ai possibili benefici fiscali.

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