L’ultima ricerca Visione del futuro e Lasciti Solidali – presentata a Roma l’11 settembre 2025 dal Comitato Testamento Solidale in collaborazione con Walden Lab ed Eumetra – offre una panoramica ricca e aggiornata sullo stato dei lasciti testamentari in Italia, incrociando percezioni degli italiani e dati provenienti dalle organizzazioni non profit.
Visione del futuro e fiducia nel cambiamento
La ricerca conferma che i lasciti solidali stanno diventando una leva strategica per la sostenibilità del Terzo settore italiano. Tuttavia, rimane un doppio gap:
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tra conoscenza e scelta (gli italiani sanno cos’è un lascito, ma pochi lo prevedono davvero);
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tra potenzialità e azione delle ONP (dove si investe in personale e campagne, i risultati arrivano, altrimenti no).
Gli italiani si dicono sempre più preoccupati da crisi climatica (57%), guerre (44%) e disuguaglianze economiche (42%).
Il Terzo settore è visto come credibile e concreto, anche se resta spazio di crescita.
Orientamento degli italiani al testamento solidale
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Solo il 5% ha già fatto testamento, ma il 33% “potrebbe pensarci” in futuro.
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La conoscenza del lascito solidale è altissima (82%, +10 punti dal 2020).
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I motivi di freno principali: paura di sottrarre risorse agli eredi (39%) e diffidenza sulla gestione dei fondi (29%).
Il nodo non è la conoscenza, ma la fiducia e la rassicurazione.
Il punto di vista delle organizzazioni non profit
Il sondaggio ha coinvolto 197 ONP attive in Italia:
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Ambiti prevalenti: assistenza a persone malate (19%) e con disabilità (17%).
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Prevalenza di realtà medio-piccole: il 43% con bilanci sotto 1 mln €.
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Il 73% vive di fondi privati, solo il 27% da fondi pubblici.
Lasciti ricevuti: trend in crescita
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58% delle ONP ha ricevuto almeno un lascito negli ultimi 5 anni.
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Il numero cresce costantemente: dal 61% nel 2020 al 77% nel 2024.
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I proventi da lasciti pesano sempre di più sulla raccolta fondi: dall’8% del 2020 al 14% del 2024.
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Tipologie: in prevalenza denaro e beni mobili (77-79%), molto meno immobili.
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La gran parte (87%) sono lasciti “liberi”, non vincolati a specifici progetti.
I lasciti solidali possono diventare una fonte sempre più strategica e flessibile di sostegno alle organizzazioni del Terzo Settore.
Chi sono i testatori
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60% donne, spesso senza figli (63%).
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Non solo donatori già vicini: il 25% dei lasciti arriva da chi non era sostenitore.
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La maggioranza non comunica la decisione in vita (59%).
I lasciti arrivano spesso come sorprese positive: per questo è fondamentale coltivare con cura le relazioni con i donatori.
Campagne Lasciti: opportunità e barriere
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Negli ultimi 5 anni l’83% delle organizzazioni intervistate ha fatto almeno una iniziativa.
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Dove c’è staff dedicato (42% dei casi) i risultati sono nettamente superiori.
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Target prevalente: donatori regolari o contatti nel database (66%); meno aperture al grande pubblico.
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Canali: sito (87%), brochure cartacee (75%), social (62%).
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Le barriere principali restano la mancanza di risorse e figure dedicate (49%) o di competenze (36%) e la presenza di altre priorità interne (31%).
Promuovere il lasciti solidale porta i suoi frutti, ma resta percepito come ambito “extra” rispetto al fundraising ordinario.
I lasciti testamentari sono certamente una fonte crescente e sempre più importante, ma la promozione è frenata da mancanza di risorse e competenze. Le campagne si concentrano sui donatori già vicini, con poca apertura al pubblico generale. C’è quindi margine di crescita, sia sul piano comunicativo sia sul piano organizzativo. La sfida ora è culturale e organizzativa: rafforzare fiducia, trasparenza e competenze per fare del lascito testamentario un pilastro stabile della sostenibilità del Terzo Settore.
Rivedi la presentazione completa qui: YouTube
Maggiori info: www.testamentosolidale.org
