La pubblicazione degli elenchi dei beneficiari 5 per mille relativi al 2022 avvenuta lo scorso 22 giugno solleva molti interrogativi tra gli addetti ali lavori. Tra le diverse questioni in sospeso, il primo dato a sorprendere è quello del numero dei beneficiari potenziali del 5 per mille che nel 2022 registra un trend in discesa (-1,5%) rispetto all’anno precedente e si assesta a 71.674 enti contro i 72.738 del 2021. Questo dato è dovuto all’ aumento significativo delle organizzazioni escluse dagli elenchi dell’Agenzia delle Entrate per il 2022. Se guardiamo con attenzione ai tanti gli esclusi e alle 413.533 firme andate perse, spicca in modo particolar modo il numero delle organizzazioni del settore culturale che per vari motivi non sono entrate nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e hanno quindi perso questa importante possibilità.
Non tutti gli enti, infatti, hanno potuto mantenere la loro iscrizione al primo comparto destinato appunto dal 2022 agli ETS e (ancora solo per questo ultimo 2023) a chi aveva la qualifica di onlus. Le motivazioni sono molteplici.

Questa rinuncia forzata ha impattato soprattutto – come abbiamo già commentato insieme alla collega Martina Bacigalupi qui – sulle organizzazioni del settore culturale.

Non sempre infatti chi non può rientrare nel comparto destinato agli ETS ha a disposizione una possibile alternativa: il 5 per mille destinato – a partire dal 2017 – agli Enti culturali e paesaggistici potrebbe trarre in inganno questa particolare sezione, infatti, riguarda solo quegli enti senza scopo di lucro, legalmente riconosciuti, che realizzino, conformemente alle proprie finalità principali definite per legge o per statuto, attività di tutela, promozione o valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e che dimostrino di operare in tale campo da almeno 5 anni. Oltre a questi solo il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e i suoi istituti dotati di autonomia speciale possono rientrare in questa categoria di beneficiari del 5 per mille, almeno per il momento.
In attesa che il numero e la tipologia di enti possa essere rivisto, segnaliamo un dato positivo per quanto riguarda questo speciale comparto destinato alla cultura che nel 2022 registra un incoraggiante +17% e conferma il trend in crescita delle firme degli ultimi 4 anni.

Tra chi va e chi resta l’elenco dei beneficiari del 5 per mille vede pertanto cospicui cambiamenti già nel 2022: questa fase può essere particolarmente interessante per quegli enti che cercano un maggior consenso da parte dei contribuenti.

In particolare per chi ci entra per la prima volta, quella del 5 per mille è davvero una campagna importante per iniziare a coinvolgere la propria community, i propri pubblici facendoli diventare anche sostenitori, con uno strumento che funziona sempre di più se e quando c’è prossimità e vicinanza alla causa o al progetto proposto dall’organizzazione.

Nell’accompagnare alcune organizzazioni culturali nella preparazione della campagna 5 per mille 2023, come Terzofilo abbiamo puntato quest’anno su progetti che:
– fossero in grado di raccontare con chiarezza l’impatto che si intende generare piuttosto che i beneficiari che si vuole coinvolgere;
– proponessero di sostenere attraverso il 5 per mille uno specifico progetto con un target molto mirato;
– utilizzassero la campagna 5 per mille come occasione per raccontare al meglio la propria missione in modo nuovo.

cinque per milleE’ il caso ad esempio di Associazione Craft, una giovane realtà culturale astigiano che ha fatto dell’inclusività culturale non solo uno dei suoi valori, ma un vero e proprio obiettivo di missione. La loro campagna – che abbiamo raccontato qui – mira a offrire una stagione accessibile sempre a tutti i pubblici in maniera integrata e non escludente, a realizzare un teatro senza barriere in cui tutti possano sentirsi accolti. Nel realizzarla si è tenuto conto del tono di voce usato abitualmente dell’Associazione, ma si è cercato il modo per riuscire a parlare ad un pubblico potenzialmente più ampio di quelli che sono già i frequentatori dello Spazio Kor ad Asti.

 

cinque per milleDiversa la strategia utilizzata nel caso di Shape APS di Bologna – che da oltre vent’anni cura in particolare la promozione della musica elettronica e delle arti digitali attraverso molteplici iniziative e organizza Robot Festival, un festival internazionale di musica elettronica contemporanea ed arti digitali che intende esplorare lo stato dell’arte dell’offerta culturale più recente, indagandone le caratteristiche maggiormente d’avanguardia ed il loro rapporto con la tradizione. Il festival – che per alcuni giorni all’anno anima la città di Bologna viene animata con concerti, live set, sonorità musicali, performance e installazioni, proiezioni e workshop selezionati seguendo gli standard dell’innovazione tecnologica, della creatività e della ricerca all’interno delle arti performative e mediali – è l’evento culmine di una serie di iniziative culturali che si sviluppano durante tutto il corso dell’anno.
Siamo partiti da analizzare chi è il pubblico che ogni anno partecipa a Robot Festival, tenendo conto che Shape APS era alla sua prima campagna di 5 per mille quest’anno.
Dopo un attento lavoro insieme allo staff e all’agenzia di comunicazione Digital Paths di Bologna che li segue da anni, sì è deciso di puntare a coinvolgere chi vorrà destinare a questa associazione il proprio 5 per mille sul sostegno ad uno specifico progetto con un target molto mirato, ovvero il progetto ROBOTKids, nato nell’ambito di Robot Festival per offrire alla città di Bologna un programma culturale completamente gratuito, mirato ad avvicinare al digitale bambinə e ragazzə dai 4 ai 14 anni.

 

cinque per millePer l’associazione Unione Musicale di Torino, che dal 1946 promuove la conoscenza e la diffusione della cultura musicale nella città di Torino attraverso la realizzazione di concerti, laboratori, spettacoli di teatro musicale coinvolgendo un pubblico da 0 a 99 anni, si è puntato invece su rilanciare la campagna con maggiore chiarezza e forza rispetto agli anni precedenti.
In primis si è deciso di investire qualcosa di più, costruendo una vera e propria campagna multicanale che con una corretta e puntuale informazione da marzo a fine ottobre arrivi – attraverso nuove strategie di promozione e diffusione – a coinvolgere davvero tutti i possibili interessati e interessabili.
Essendo Unione Musicale beneficiaria del 5 per mille da molti anni, è stato possibile partire da un’analisi approfondita dei trend e delle caratteristiche delle campagne precedenti e fare anche un interessante confronto con l’unica campagna 2 per mille svolta nel 2021 con risultati davvero molto positivi (a conferma che se reintrodotto questo sarebbe davvero uno strumento potente per le associazioni culturali perché non in concorrenza con altre tipologie di cause ritenute mediamente più meritevoli del 5 per mille !!!).
A seguito dell’analisi, si è immaginata insieme allo staff e all’Agenzia di comunicazione Macstudio srl di Torino una campagna 5 per mille 2023 in linea con il tono di voce dell’organizzazione musicale e con il visual della prossima stagione, che parla agli appassionati, ai pubblici reali, ma anche potenzialmente a nuovi pubblici.
La proposta fatta è semplice e diretta: contribuire al sostegno stagione musicale di alta qualità, realizzata dai migliori interpreti internazionali, oltre a laboratori per la prima infanzia, spettacoli per famiglie e per le scuole. Proposte concrete, immediatamente comprensibili, fortemente legate alla mission dell’organizzazione che diventano però maggiormente comprensibili anche grazie agli esempi collegati ai diversi 5 per mille collegati ai diversi redditi. (https://www.unionemusicale.it/5xmille/).

Il tempo ci darà gli elementi per capire se e quanto queste campagne sono riuscite a raggiungere l’obiettivo: i dati saranno disponibili come si sa all’inizio della prossima estate, quindi la difficoltà sarà immaginare la prossima campagna 2024 senza ancora aver avuto riscontro se la strada intrapresa è quella corretta.
Di certo analizzare, decidere di investire anche piccoli budget dedicati a questa campagna e pianificare passo dopo passo le azioni da fare nel tanti mesi che la campagna 5 per mille richiede di presidiare, è già un passo importante per riuscire a conquistare oltre alle firme rimaste orfane, anche quel 60% di contribuenti che ancora non scelgono di destinare il 5 per mille a nessuna organizzazione né del Terzo Settore né del Settore Culturale.

Il 5 per mille si sta rivelando sempre più uno strumento di coinvolgimento della nostra community, un pretesto per raccontare sempre di più e meglio cosa facciamo concretamente. Al di là dei tecnicismi di forma, questa campagna (lunga quasi un anno intero) ci lega in modo estremamente concreto ai nostri sostenitori – di cui ancora non ci è dato conoscere il nome – e ci permette di immaginare insieme a loro nuove progettualità.

Se anche la tua organizzazione culturale è beneficiaria del 5 per mille:

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