Incontriamo Fabiana Sacco e Francesca Cortese di Associazione Craft, una giovane realtà culturale nata e cresciuta (e in continuo sviluppo) sul territorio astigiano. Un’associazione che ha fatto dell’inclusività culturale non solo uno dei suoi valori ma un vero e proprio obiettivo di missione. Chiediamo loro di condividere con noi il lavoro fatto sulla campagna del 5×1000.
Finalmente possiamo raccontare cosa fa Associazione Craft, una realtà che abbiamo imparato a conoscere nel percorso di accompagnamento al fundraising degli ultimi mesi.
Parlateci di voi: chi siete, dove siete e quali sono le attività principali dell’organizzazione?
Risponde Fabiana Sacco
Associazione CRAFT ETS, nasce nel 2014 da un gruppo di operatori culturali astigiani e dal 2016 ha in gestione la chiesa sconsacrata San Giuseppe dove porta avanti il progetto Spazio Kor. Spazio Kor è oggi un presidio culturale che ha come attività principale una stagione teatrale di teatro contemporaneo e di ricerca e sperimenta pratiche per rendere le performing arts accessibili a persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive.
Ecco la caratteristica che vi contraddistingue e che da subito ci ha conquistate. Oltre a questo siete un’associazione composta da persone molto giovani che credono nella cooperazione tra realtà che condividono i vostri valori. Chi sono i vostri stakeholder? I vostri legami sul territorio e oltre?
Risponde Fabiana Sacco
Proprio così, CRAFT ha sempre creduto molto nel lavoro di rete, per questo ha negli anni abbiamo collaborato con diversi stakeholders, sia a livello locale che nazionale ed europeo.
Tra i principali a livello locale ci sono:
• rete ADA (Audience Development Asti) composta da 11 enti del territorio astigiano che si occupano di cultura, educazione e sociale e di cui CRAFT è capofila.
• rete PATRIC (Polo Astigiano per il Teatro di Ricerca e Innovazione Contemporaneo) che ha messo a sistema il comparto teatrale astigiano attivo nella ricerca di dinamiche innovative e di coinvolgimento di nuovi pubbliciAnche a livello nazionale CRAFT fa parte di alcuni network che condividono i nostri valori
• Lo Stato dei Luoghi, prima rete nazionale di attivatori di luoghi e spazi rigenerati a base culturale
• Rete Italiana Europe Beyond AccessInfine, a livello europeo è full member del network europeo Future for Religious Heritage, che si occupa della valorizzazione del patrimonio religioso.
Collaboriamo inoltre con la Fondazione Piemonte dal Vivo. Dal 2020 insieme a Lavanderia a Vapore lavoriamo sulla coprogettazione e sulla messa in accessibilità degli spettacoli della stagione. In questo siamo affiancati da Al.Di.Qua. Artists, prima associazione nazionale di artisti con disabilità.
La cultura che fa rete ci piace davvero molto, condividiamo che sia questo il modo migliore di far crescere consapevolezza e partecipazione. Arriviamo al focus di questa chiacchierata: com’è nata l’idea di una campagna 5×1000 focalizzata all’accessibilità dello spettacolo dal vivo?
Risponde Francesca Cortese
Siamo partiti dall’idea di raccontare in maniera semplice cosa significa rendere uno spettacolo accessibile, raccontando il lavoro che facciamo. Dal 2021 infatti con la co-direzione di Chiara Bersani e Giulia Traversi, abbiamo aumentato il nostro impegno affinché il teatro diventasse davvero uno spazio per e di tutti, concentrandoci sull’accessibilità di persone con disabilità motoria, sensoriale e/o persone neuro divergenti. Per farlo, adottiamo diverse soluzioni: dalle audiodescrizioni poetiche per persone cieche e ipovedenti agli incontri pre-spettacolo per persone neuro divergenti, da incontri con interpreti LIS per la comunità sorda ai touch tour per conoscere lo spazio scenico. Tutto questo è reso possibile grazie al contributo dei referenti di Al.di.Qua. Artists – Alternative Disability Artists, la prima associazione di lavoratori e lavoratrici con disabilità, e il sostegno di Lavanderia a Vapore. È un processo lungo che richiede cura e dialogo, con gli spettatori e con gli artisti, un lavoro di gruppo che unisce idee, proposte e suggerimenti e che dà i suoi frutti solo quando nasce dal confronto.
Il progetto è bellissimo, com’è nata l’idea grafica che accompagnerà la campagna 5×1000 del 2023?
Risponde Francesca Cortese
Quando abbiamo pensato all’idea per la campagna, ci siamo subito detti che l’immagine scelta avrebbe dovuto rappresentare la molteplicità di voci e idee che coesistono in CRAFT.
Ci piaceva l’idea che questa pluralità di voci fosse rappresentata dall’immagine della campagna, così abbiamo deciso di chiedere a tutto lo staff di contribuire “segnando” una lettera dell’alfabeto LIS (Lingua Italiana dei Segni) per comporre la parola ACCESSIBILE.
Nei vostri social avete usato una frase che fa pensare: ‘Sai applaudire senza far rumore?’
Francesca, spiegaci la provocazione contenuta in questa domanda
Risponde Francesca Cortese
Effettivamente, a primo impatto, sembra paradossale. Ci hanno abituato a dimostrare apprezzamento per un’esibizione attraverso l’applauso, attraverso il suono, ma ci sono anche altri modi. Quest’anno abbiamo portato in scena una versione accessibile di “ABRACADABRA – Incantesimi di Mario Mieli [Studio 5]” grazie a due interpreti LIS Sara Pranovi e Cesare Benedetti che hanno interpretato live in scena la performance. A fine spettacolo, si sono alzate in aria decine e decine di mani che hanno iniziato a muoversi veloci, un tripudio emozionato di applausi silenziosi.
Cercavamo un claim d’effetto, che catturasse l’attenzione ma facesse anche riflettere. Immagino una ragazza che scorre il feed di Instagram o un signore che sfoglia il giornale al mattino e si trova davanti questa frase: spero che questa domanda possa creare un cortocircuito e invitare le persone a soffermarsi a pensare.
In questi tre anni, lavorando sull’accessibilità ci siamo accorti che spesso sono i piccoli gesti a fare la differenza. A volte, basta davvero poco per adottare azioni e comportamenti più rispettosi e inclusivi delle caratteristiche di ognuno…
Totalmente d’accordo con te (con voi) e continuiamo ad aver dimostrazione che questi ‘piccoli gesti’ possono davvero fare la differenza per rendere più inclusiva la fruizione culturale. Andiamo sul concreto ora, che azioni avete previsto per la diffusione della campagna?
Risponde Fabiana Sacco
Per questo primo anno ci siamo molto concentrati sull’aspetto grafico e social della campagna. In questi mesi abbiamo lavorato anche a un video che raccontasse all’esterno il lavoro che in questi ultimi due anni abbiamo fatto sull’accessibilità. Abbiamo anche creato e messo online una landing page sul nostro sito, che contenga tutte le informazioni utili e stretto accordi con l’ordine dei commercialisti, perché possano diffondere presso i propri studi la nostra campagna. Come materiale cartaceo per quest’anno abbiamo pensato di stampare dei segnalibri e delle cartoline, ma prevediamo di implementare i materiali per il prossimo anno.
Un primo passo che ha già ottime premesse.
Al di là del risultato della campagna in corso, comunque, che conosceremo solo a giugno 2024, la comunicazione che avete pensato potrebbe essere un buono strumento di advocacy sul tema dell’inclusività in ambito cultura e spettacolo dal vivo. A che punto ci troviamo in Italia su questo tema?
Risponde Fabiana Sacco
La campagna 5×1000, per come è stata impostata, è stata integrata con i materiali che erano già in lavorazione per l’attività di advocacy. In questo senso le due cose si sono mosse parallelamente in un discorso di comunicazione concertato. Questo è stato possibile grazie alla centralità che la progettazione sull’accessibilità nello spettacolo dal vivo riveste nel piano strategico dell’Associazione. Il 5×1000 diventa uno dei tasselli che speriamo ci permetta di implementare le sperimentazioni e le progettazioni che sono in corso, portando sempre a nuovi obiettivi e risultati, che poi cerchiamo di diffondere attraverso le attività di advocacy perché l’inclusione possa avere una maggiore diffusione a livello nazionale. CRAFT ha iniziato già nel 2020 a lavorare su questo tema, ma da quando abbiamo iniziato ci siamo avvicinati a realtà teatrali che già ci lavoravano da anni e, soprattutto quest’anno, abbiamo visto come stia diventando un tema centrale. Nascono sempre con maggiore frequenza iniziative, convegni e anche bandi che si occupano di trovare o supportare iniziative sempre più accessibili nel panorama nazionale delle performing arts.
Grazie Fabiana, advocacy e network sembrano davvero un tandem vincente. Una piccola previsione, ora: come immaginate il futuro dei vostri progetti sul tema di inclusività e accessibilità alla cultura? E in generale quali pensate siano le prospettive del settore su questo tema?
Risponde Francesca Cortese
Mi piacerebbe prima di tutto riuscire a offrire una stagione accessibile sempre a tutti i pubblici in maniera integrata e non escludente e continuare il lavoro con gli artisti per offrire ai pubblici delle versioni accessibili di spettacoli già esistenti.
Poi, la grande sfida per il futuro credo sia quella di riuscire a costruire un sistema condiviso con altri soggetti per trovare delle soluzioni comuni per l’accessibilità sia in tema di spazi sia di contenuti, scambiarsi idee e buone pratiche per costruire azioni che possano essere condivise e replicabili e offrano a tutti gli spettatori di partecipare liberamente a spettacoli e performance.
Vi ringraziamo di cuore per il tempo che ci avete dedicato e per il lavoro che avete voluto condividere. Concludiamo con un appello: invitate a destinare il 5×1000 a Craft
Destinare il 5×1000 ad Associazione CRAFT significa dare forma a un’idea: un teatro senza barriere in cui tutti possano sentirsi accolti. Lavoriamo per dare la possibilità a tutti di vivere il teatro liberamente. Per sostenere questo cambiamento, basta un segno: la tua firma vicino al codice 92065600055 di Associazione CRAFT.