L’Art Bonus compie 10 anni e supera il traguardo del 1 miliardo di euro di donazioni raccolte. Un risultato inimmaginabile solo fino a pochi anni fa che ci permette finalmente di avere una serie di dati significativi per provare a ridisegnare il profilo, gli interessi, le caratteristiche di chi dona per la cultura.

In base ai tanti dati presentati  in conferenza stampa presso il MIC e nell’ambito della V edizione di Più Fundraising più cultura a metà novembre, scopriamo che il credito d’imposta del 65% previsto per le erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale e della cultura, ha coinvolto in questi primi 10 anni 44.300 mila mecenati tra individui, aziende e fondazioni, soprattutto in Lombardia seguita da Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto.

“Un ottimo bilancio – ha commentato la direttrice divisione rapporti pubblico-privati ALES, Carolina Botti – per una legge tutto sommato ancora “giovane” i cui punti di forza sono: facilitazione del rapporto pubblico/privato, semplicità, trasparenza, assistenza nell’utilizzo

Gli interventi totali sono stati 6.901 e oltre 4150 sono i progetti già realizzati, mentre sono più di 2730 raccolte attualmente aperte: in pole position la Toscana, poi Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia. Gli enti beneficiari sono concentrati soprattutto tra Lombardia, Toscana e Piemonte, con il 53% del totale in Nord Italia, il 28% nel Centro e il 19% al Sud. 

Analizzando chi sono i mecenati troviamo una larga prevalenza di cittadini privati, che hanno contribuito con il 62% delle 44.309 donazioni e si concentrano in aree dove sono localizzati gli Enti di spettacolo, soprattutto Fondazioni Lirico Sinfoniche, Teatri di tradizione, imprese e centri di produzione teatrale. Agli Enti dello Spettacolo sono andati ben 600 milioni, mentre più di 200 a enti pubblici centrali e territoriali, il resto a concessionari di beni culturali pubblici).

Il 25% delle donazioni è poi arrivato dalle imprese, il cui intervento è influenzato dalla struttura dell’impresa e dalla centralità del ruolo dell’imprenditore. Esse cercano durata e stabilità nel rapporto con l’ente da sostenere e vedono il loro supporto come un’occasione per rafforzare il rapporto con il proprio territorio, nonchè per rafforzare le proprie politiche di welfare aziendale. 

il 13% delle donazioni Art Bonus arriva  invece da enti non commerciali, tra cui soprattutto Fondazione bancarie che hanno trovato in Art Bonus un aiuto importante nel sostegno alla cultura, andando ad integrare e potenziare un sistema già strutturato di interventi.

Un aspetto di grande potenzialità dell’Art Bonus – ha dichiarato il presidente e AD di ALES, Fabio Tagliaferri – è il coinvolgimento attivo dei cittadini ed il loro riavvicinamento al patrimonio culturale identitario. ALES, nel suo ruolo di gestore e promotore dell’Art bonus per conto del MiC, si è adoperata per creare tutte le condizioni affinché enti beneficiari e mecenati potessero conoscere ed utilizzare in modo appropriato tale strumento fiscale, attraverso un’azione di comunicazione, formazione, assistenza, consulenza non solo centralmente, ma anche sul territorio.

Per supportare la conoscenza dell’Art Bonus è stato presentato in anteprima il nuovo spot girato a Roma, a Palazzo Barberini, che sarà oggetto di Pubblicità Progresso nella seconda metà di novembre.